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Museo di Castro dei Volsci

Nel 1994 nasce il Museo Civico Archeologico di Castro dei Volsci. Eponimo della prima struttura museale fu l’area archeologica di Casale di Madonna del Piano, area in cui nel corso degli anni’80 era stata rinvenuta una imponente villa romana riportata in luce, per iniziativa dell’allora amministrazione civica, con una campagna di scavo sistematica diretta dalla Soprintendenza Archeologica del Lazio.
L’area denominata Casale di Madonna del Piano oggi si pone quale uno dei più importanti complessi archeologici del Basso Lazio con una estensione di circa 3,5 ettari ed una continuità abitativa che va dall’età repubblicana sino all’ alto medioevo. Le strutture rinvenute rimandano a diverse fasi di utilizzo. Primo insediamento è una villa rustica tardo repubblicana, trasformata e rimaneggiata poi per dare spazio ad una lussuosa residenza databile tra il I e III sec. d.C, con annesso impianto termale, balneum e cucine. Successivamente dalla villa imperiale si passa alla domus culta del IV sec.d.C. ospitante una comunità cristiana con annesso edificio di culto e necropoli. Le strutture
rinvenute recano i segni tangibili delle varie fasi di utilizzo che mostrano una stratificazione evidente degli interventi effettuati.
L’interesse per questa area va ricercato anche nella collocazione sul territorio. Essa sorge, infatti, ai piedi della collina di Castro dei Volsci , sul versante interno nella Media Valle Latina. Esattamente sul percorso trasversale che, attraverso la valle dell’Amaseno, collega la costa con l’entroterra. Inoltre, a poche centinaia di metri scorre il fiume Sacco, importante via di comunicazione tra Lazio settentrionale e Lazio meridionale ancor prima della via Latina e della via Casilina. Proprio la sua collocazione sul percorso trasversale che procedeva dalla costa verso l’interno della valle, determinò con molta probabilità l’abbandono nel IX sec. circa, quando questa via divenne privilegiata per le
incursioni saracene. La comunità fu costretta quindi a rifugiarsi a scopo difensivo sulla collina in cui sorge oggi Castro dei Volsci, ove dalla metà del VI sec. circa esisteva un monastero dedicato a San Nicola. L’importanza del rinvenimento permise nel 1992 di organizzare la mostra “Archeologia medievale nel Lazio” che fu ospitata nella prestigiosa sede romana di San Michele a Ripa
e costituì l’incipit per la nascita del Museo. Nel corso del 2000 si effettuarono dei lavori di ampliamento, grazie all’apporto di fondi della Comunità Europea. I nuovi spazi realizzati dovevano servire per custodire i reperti riportati in luce dalla villa romana del Casale, ma soprattutto per contestualizzare la villa nel territorio inserendo reperti provenienti da altre aree archeologiche venute in luce nel corso degli anni, come ad es. l’area di Colle della Pece, di Montenero e di Selvotta.
Attualmente la direttrice del Museo è la dr. Ilenia Carnevale, archeologa.

Orari e proposte didattiche

Lucia Rossi

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