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Falvaterra e le sue grotte – Turismo, Speleoturismo acquatico e l’Ecomuseo

Il piccolo borgo di Falvaterra sorge su uno sperone dei monti Ausoni, in bella posizione dominante la Valle del Liri e del Sacco, la cui origine risale al periodo delle invasioni longobarde nella Valle del Liri. Infatti, nel VI secolo, gli abitanti della città romana di Fabrateria Nova, situata a valle, presso il lago di S. Giovanni Incarico, furono costretti a rifugiarsi sul colle dove oggi sorge Falvaterra, conservando il nome, anche se corrotto, della città originaria. Il nome Falvaterra deriva infatti da “Fabra” (terra di fabri) e “Trerus”(antico nome del Sacco). Non a caso sullo stemma civico sono rappresentati un’incudine e due martelli. Tra i monumenti della città spicca il castello (sec. XIII), in buono stato di conservazione, la chiesa di S. Maria Maggiore, la silenziosa piazzetta medioevale da cui si diparte un bel vicolo adorno di archi e logge. La stupenda posizione naturale di Falvaterra è già stata celebrata nell’antichità dal poeta latino Giovenale che parla di “Fabrateria” come un luogo di ameno riposo.
Tra le maggiori attrazione ambientali del paese abbiamo le Grotte Turistiche di Falvaterra che fanno parte di un grandioso complesso carsico sotterraneo ubicato nel Lazio, in provincia di Frosinone, all’interno di un’area protetta di circa 150 ettari che si caratterizza per una natura rigogliosa, incontaminata e selvaggia. Le Grotte si sviluppano per una lunghezza di circa cinque chilometri e la loro bellezza, le straordinarie e avventurose escursioni e l’abbondanza di acqua al loro interno richiamano turisti da ogni parte d’Italia. Loro peculiarità è infatti proprio la presenza di un fiume sotterraneo perenne, lungo 2350 metri, che percorre l’interno delle Grotte e che ha permesso in questi ultimi anni lo svilupparsi di un nuovo tipo di turismo, lo “speleoturismo acquatico”.
Si tratta di un’attività che è stata resa possibile con la prima esplorazione del fiume sotterraneo, effettuata tra il 1964 e 1968 da ardimentosi speleosub, i quali si immersero e percorsero sette sifoni consecutivi, superando infine il sifone di ingresso alle Grotte di Falvaterra, profondo più di venti metri. A quell’impresa eccezionale seguirono articoli pubblicati su importanti riviste del settore, nazionali ed estere, che contribuirono a far conoscere un’attività pressoché sconosciuta all’epoca, la “speleologia subacquea”. E grazie a quell’esplorazione fu anche possibile individuare e risolvere il problema della frequente sommersione delle comunicanti Grotte di Pastena – dovuta proprio alla continua ostruzione di questi sifoni – e rendere percorribile l’attraversamento del complesso ipogeo senza l’impiego di autorespiratori.
Lo speleoturismo acquatico, attività unica nel suo genere, attira quanti già praticano attività sportive a contatto con l’acqua. Di solito si tratta di speleologi, subacquei, nuotatori, amanti dei rafting, torrentisti, canoisti, velisti, ecc.. Tale attività si sta però diffondendo anche tra i semplici amanti dell’avventura, giovanissimi e adulti, purché dotati di una certa agilità. I percorsi sono tra i più interessanti e spettacolari che si conoscano, tanto che le Grotte di Falvaterra stanno acquisendo notorietà e importanza a livello Europeo. La visita si compie con l’aiuto di guide specializzate, camminando, a tratti con l’acqua fino alle ginocchia e superando una cascata e piccole rapide. Vi sono però alcuni laghetti profondi fino a tre metri dov’è opportuno indossare la muta: chi ne fosse sprovvisto può prenderla a noleggio insieme a casco, luci e salvagente o utilizzare un piccolo canotto. Lo speleoturismo acquatico si pratica prevalentemente da maggio a settembre. Negli altri mesi l’abbondanza di acqua trasforma la visita in un più impegnativo canyonig sotterraneo.
I percorsi proposti sono vari e articolati: da zone ricche di acqua, con laghi, cascate e rapide, dominate da concrezioni bianchissime, si passa a zone più tranquille, in parte fossili, con forre e ambienti concrezionati con stalattiti e concrezioni che adornano il soffitto della grotta. La lunghezza varia dai 600 ai 1200 metri, ma, saltuariamente, si effettuano escursioni che contemplano l’attraversamento dell’intero fiume sotterraneo, con partenza dalle Grotte di Falvaterra e uscita dalle Grotte di Pastena. Le Grotte sono visitabili di sabato, domenica e nei giorni festivi e su prenotazione negli altri giorni della settimana. Da rimarcare il fatto che al fine di promuovere le Grotte, le guide offrono i loro servizi a titolo gratuito mentre i ricavati dei biglietti d’ingresso sono incamerati dal Comune e destinati esclusivamente alla manutenzione e al miglioramento delle strutture turistiche, dell’area protetta e delle attrezzature.
È possibile ammirare la bellezza delle Grotte anche tramite una classica visita turistica, accendendo tramite una galleria artificiale realizzata nei pressi della risorgenza. I turisti possono così ammirare dalle passerelle gli ambienti vastissimi degli ultimi duecentocinquanta metri del fiume sotterraneo, con volte che superano i trenta metri d’altezza, adorne di stalattiti, stalagmiti e concrezionamenti di ogni genere. I fragori generati dalle acque, tenui o assordanti secondo le stagioni, rendono particolarmente emozionanti le visite. Fatto meritorio, gli interventi per rendere turistiche le Grotte consentono l’accesso ai diversamente abili – una particolarità non riscontrabile in altre grotte turistiche – e rendono comoda, agevole e sicura la percorrenza anche a bambini e anziani.
Menzione particolare deve essere dedicata anche al territorio che circonda le Grotte di Falvaterra, il cui clima umido mediterraneo ha favorito la crescita di una flora e di una fauna rigogliosa che hanno conferito all’ambiente una tale bellezza e unicità da farla diventare Monumento Naturale della Regione Lazio. L’area protetta si estende per più di 150 ettari, con diversificazione di ambienti e microambienti di grande interesse biologico e faunistico. Comprende inoltre un eccezionale complesso di mura megalitiche preistoriche poste sui rilievi collinari soprastanti le Grotte, dal quale è possibile ammirare un panorama mozzafiato della Valle Latina.
Da pochi anni, inoltre, è stato allestito ed è in corso di adeguamento un interessante Ecomuseo che racconta la Storia delle grotte di Falvaterra, dalle loro origini geologiche fino alla loro esplorazione e frequentazione, con un interesse particolare volto alla situazione ambientale dell’area, all’inquinamento, al monitoraggio fisico-chimico ambientale, alla didattica legata alla presa di coscienza ed educazione ecologica dei turisti.
Nel museo sono raccolti reperti dei materiali trasportati dalle acque del fiume sotterraneo, rocce del territorio carsico, materiali legati all’esplorazione storica della grotta, immagini, diapositive, video, legati al passato del luogo, una biblioteca con libri e riviste di settore e attrezzature per il monitoraggio ambientale, tra cui una stazione meteo ambientale con videocamera consultabile tramite web.

Un dettagliato resoconto delle esplorazioni e dei lavori di sistemazione idraulica e turistica delle grotte di Pastena e di Falvaterra è riportato sul sito internet: http://www.lambertoferriricchi.it/. Informazioni dettagliate sulle modalità di visita sono riportate sul sito: http://www.grottedifalvaterra.it/
Il sito http://www.tripadvisor.it riporta numerose informazioni e recensioni delle Grotte: per le Grotte di Falvaterra i visitatori continuano ad assegnare a larga maggioranza il massimo dei punteggi.

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